venerdì 29 febbraio 2008

Si riunisce il Circolo

Lunedì 3 marzo alle ore 21.00 si riunirà il Circolo del PD di Induno Olona.

All'ordine del giorno vi sarà la definizione degli aspetti organizzativi e delle linee strategiche nonchè la campagna elettorale.

martedì 26 febbraio 2008

Programma di Governo del PD

Presentato a Roma il programma di governo del PD.

“Il programma del Pd è ambizioso e realistico e si pone l'obiettivo di cambiare il Paese”. Con queste parole Walter Veltroni, segretario e candidato premier del Pd, ha presentato ieri alla stampa il programma di governo del Partito democratico.

E' possibile consultare il documento a questo indirizzo.

Mario Aspesi candidato del PD per la Provincia

Mario Aspesi è il candidato del PD per la Presidenza della Provincia. Questo il risultato dopo la consultazione svolta tra i circoli della Provincia.

Visita il sito http://www.marioaspesi.it/

lunedì 25 febbraio 2008

Presentazione del programma del Partito Democratico

Oggi Lunedì 25 febbraio alle 10 e 30, presso la Sala delle Colonne in Roma, Walter Veltroni presenterà alla stampa il programma del Partito Democratico. E' un appuntamento importante per il PD. Vi terremo informati sull'evento e forniremo a breve la documentazione relativa.

12 punti per l'Italia

Vi inviatiamo a leggere i "12 punti per l'Italia" a questo indirizzzo. Questo è in sintesi la struttura che avrà il programma del PD per la prossima legislatura.

lunedì 18 febbraio 2008

Sto ripensando....

di Renata Ballerio.

Sto ripensando al discorso di Veltroni a Torino. Disse :La democrazia non è sedersi intorno ad un tavolo e dire “parliamone”, ma sederci introno ad un tavolo e dire”decidiamo”.
Che valore assumono queste parole in un blog? Nei dibattiti della campagna elettorale?
Non è una domanda retorica , ma è –credo- un modo per ricordare che alle parole devono seguire azioni concrete, scelte . Per questo sarebbe più che mai utile rileggere il Manifesto del Partito Democratico e nella discussione – anche virtuale- tradurlo in ipotesi di decisioni.
Per questo consiglio la lettura di un librettino: Le parole Chiavi del PD , Editori Riuniti e fare lo stesso sforzo…… Aggiungerei un’altra cosuccia . Se dobbiamo accettare la sfida del cambiamento ( ma detta così , sarebbe soltanto uno slogan) , dobbiamo anche saper rispondere a chi con tono sfiduciato continua a ripete :”Ma questa è la politica” Diciamoci con chiarezza : che cosa e’ la politica? Quali sono le nostre attese dalla politica ? Usciamo dagli slogan, dalle frasi fatte, riprendiamo il gusto alla riflessione…. Con rigore e con emozione.Non è tempo perso!

Lo statuto del Partito Democratico ed il coraggio di sperimentare (seconda parte).

di Francesco Fachini.

Il Federalismo e la sussidiarietà
Il principio di sussidiarietà (e quello di adeguatezza) non possono non ispirare anche l’organizzazione del P.D.
L’autonomia di ciascun livello territoriale e l’autodeterminazione delle scelte politiche devono procedere di pari passo con la piena accessibilità ad ogni forma di partecipazione, sia essa “liquida” o “solida”.
La scelta delle candidature ad ogni livello non deve solo essere sottoposta al vaglio di aderenti e sostenitori ma anche essere rispettata dai livelli territoriali più ampi.
L’effettiva tutela delle autonomie territoriali passa, inoltre, tramite un giusto meccanismo di finanziamento. Se, ad esempio, le risorse relative al rimborso elettorale restano a livello nazionale e regionale, la forza del partito negli ambiti locali sarà estremamente ridotta.
L’assenza di un finanziamento certo, al di là di ogni fantasioso meccanismo di reperimento di risorse economiche sul territorio, soprattutto nelle realtà come le nostre dove siamo minoranza e quindi non godiamo del vantaggio dato dall’interesse che l’opinione pubblica ed i mass media dedicano a chi governa (oltre alla disparità di strumenti: chi governa ha la macchina amministrativa che lo supporta, chi fa minoranza no!) rischia di divenire fatale.
Il tema della sussidiarietà, sia orizzontale (data dal modello aperto alla parte “liquida” del partito) sia verticale, a livello di autonomie territoriali, è un tema che lo Statuto regionale dovrà affrontare coraggiosamente. Il nostro apporto deve andare in questa direzione e per queste ragioni va tradotto in una precisa azione politica le cui modalità di svolgimento andranno decise insieme.

Lo statuto del Partito Democratico ed il coraggio di sperimentare (prima parte).

di Franco Fachini.

La sfiducia nei partiti.
Nei prossimi giorni il dibattito sullo Statuto entrerà nel vivo sia a livello nazionale che regionale.
Costruire le regole fondamentali del Partito Democratico, anche a livello locale, presuppone, però, un’idea di organizzazione, ovvero un modello plasmato sulla base dell’obiettivo che si intende perseguire. Per il P. D. si tratta di un obiettivo scontato: ridare vigore alla partecipazione democratica.
A questo proposito fanno riflettere alcuni dati emersi da una recente ricerca curata da Ilvo Diamanti per “Repubblica”: i partiti sono percepiti come soggetti autoreferenziali, non più strumento ma ostacolo alla vita democratica. Il 66 % degli intervistati afferma di essere “d’accordo” con l’affermazione secondo la quale ”Oggi non ci sono più grandi differenze tra i partiti, tutti sembrano offrire più o meno le stesse cose”.
La stessa nascita del Partito Democratico per il 49,9 % del campione “non cambia niente” ed è ritenuto un fattore positivo solo dal 37,3 % degli intervistati. In una sorta di classifica della ”fiducia” coloro che manifestano di avere “molta o moltissima fiducia nei partiti” sono solo l’11,6%. Anche se il 51,7 % è d’accordo nel ritenere che “senza partiti non può esserci democrazia”. D’altro canto il 38,8 % condivide l’idea che “la democrazia possa funzionare anche senza partiti politici”. Il restante 9,5% addirittura “non sa rispondere”!
In questo quadro a tinte fosche il 70,2 % degli intervistati, tra coloro che votano centro sinistra, ha però apprezzato le primarie e reputa questo metodo, ovvero “le elezioni aperte a tutti gli elettori interessati” la migliore modalità di scelta del leader, mentre solo il 15,8 % del campione la affiderebbe ai solo iscritti di partito.
Quali indicazioni trarre da questi dati?
Una su tutte: il cittadino elettore si è emancipato e chiede di avere piena cittadinanza politica, rifiutando mediazioni partitiche che considera inutili.


Il partito aperto
Da ciò discendono due scelte ineludibili: la partecipazione diretta di tutti gli elettori simpatizzanti nelle fasi cruciali della vita democratica interna al partito e la piena autonomia delle singole realtà organizzate, siano esse realtà territoriali o gruppi organizzati per temi o per obiettivi.
Ciò non toglie che la scelta di costituire un partito (seppure del leader) e non un movimento, comporti delle conseguenze, ovvero la necessità di dare corpo anche una struttura stabile, solida.
Lo statuto dovrà coniugare queste due esigenze, disegnando accanto alla parte “solida”, strutturata, una componente “liquida”, quale canale di partecipazione costantemente aperto a tutti gli elettori “vicini”.
In questa direzione sembrano orientate anche le prime bozze statutarie: accanto agli “aderenti” (gli iscritti, i militanti) ci sono i “sostenitori”, che godono, come i primi, in quanto registrati ed iscritti in un “Albo”, di eguali diritti, salvo, a quanto pare, l’elettorato passivo.
Per divenire sostenitori è sufficiente sottoscrivere il manifesto dei valori, partecipando così alle elezioni primarie, alle elezioni degli organismi interni ed ai forum tematici promossi dal partito.
Se l’obiettivo è quello di “includere” si tratta di un coraggioso passo nella giusta direzione. Ma va ancora colmata una lacuna: deve essere garantita non solo facilità di accesso all’Albo ma anche di “uscita”. Meglio sarebbe chiedere al sostenitore di confermare la propria iscrizione nell’Albo ogni qualvolta si procede ad una consultazione. Va poi disciplinata la campagna elettorale delle primarie che deve garantire condizioni paritarie per tutti i candidati.
Ma le primarie non possono essere l’unico canale di dialogo ed accesso “leggero”al P.D.
Occorre avere più coraggio sino a spingersi a creare forme di aggregazione libere, sganciate dagli organismi di partito, che vivano una loro vita autonoma, seppure nella disponibilità a dialogare e partecipare ai momenti decisivi del partito “solido”.
Un’idea potrebbe essere quella di creare un organismo indipendente dalla “dirigenza” interna (Il Coordinatore, il portavoce, l’esecutivo ecc ecc) il cui compito è “accreditare” questi soggetti “fluttuanti”, verificando ed attestando che si tratta di persone, o gruppi, che vivono non strumentalmente il rapporto con il P.D. condividendone i valori fondanti. Il Codice Etico dovrebbe comunque scongiurare ogni pericolosa infiltrazione.
Si tratta di aprire soprattutto a gruppi tematici ed a libere aggregazioni locali: ad esempio le liste civiche ma anche le molte aggregazioni che nascono intorno ai temi ambientali e sociali.
Possono, anche nascere gruppi di derivazione di realtà associative vicine al P.D. che attraverso il meccanismo dell’accreditamento, pur restando autonome e quindi senza ripercorre forme di improbabile collateralismo, ove lo desiderino, possano portare, anche solo su particolari temi, il loro contributo su alcuni temi.
Infine, il web può costituire uno strumento importante: possono nascere gruppi tematici composti da soggetti identificati (ed accreditati dall’organismo di certificazione) chiamati a partecipare ai processi decisionali. In questo senso mi sembra ottima l’idea di Fasano di organizzare dei forum periodici durante i quali raccogliere le diverse proposte e dare corpo ad un progetto politico.
In altri termini se da un lato si tratta, di garantire alla parte “solida” la possibilità di proiettare la propria azione politica nel medio e lungo periodo, dall’altra si deve consentire, al contempo, alla parte liquida di interagire sia nei momenti di elettorali e nella scelta dei leader sia nella formazione delle scelte politiche qualificanti la linea politica del Partito Democratico.
In questo senso lo Statuto deve garantire la “parte solida“, i militanti, non vanificando e non disperdendo nella frenesia di un eterno nuovismo, la preparazione e l’esperienza acquisita in anni di lavoro nel partito o nelle istituzioni. Si tratta anche qui di non essere ipocriti e stabilire regole certe: il diritto alla ricandidatura dopo il primo mandato (salvo gravi fatti) ma anche il limite del doppio (a livello amministrativo) o triplo mandato (a livello legislativo).

venerdì 8 febbraio 2008

Approvata la proposta di Statuto

Le Commissioni create il 27 ottobre 2007, nel corso dell'Assemblea Costituente Nazionale di Milano, hanno approvato le proposte di Statuto, Manifesto dei valori e Codice etico da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea costituente entro il 28 febbraio 2008.
Nella sezione "Documenti" trovate i link a questi tre importanti documenti.

mercoledì 6 febbraio 2008

Eletto il portavoce del Coordinamento locale del PD

Tra i primi in Provincia di Varese il Circolo del PD di Induno Olona ha eletto ieri il suo portavoce: si tratta di Renata Ballerio.

Come Tesoriere è stato designato Luciano Dalla Via.


A entrambi un augurio di buon lavoro.

martedì 5 febbraio 2008

Elezione del portavoce del Circolo del PD

Stasera alle ore 21.00 presso la Biblioteca Civica di Induno Olona si riunirà per la prima volta il Corrdinamento locale del PD. In questa occasione si eleggerà il portavoce.

domenica 3 febbraio 2008

Eletto il coordinamento locale del PD

Domenica 27 gennaio è stato eletto il Coordinamento locale del Partito
Democratico.

Gli eletti sono 9 donne e 9 uomini:

Renata Ballerio
Elena Bellandi
Chiara Bossi
Maria Cortese
Angela Marocco
Agostina Montanari
MariaRosa Ossuzio
Luisa Silvoni
Susanna Vanoni

Giuseppe Antognazza
Claudio Andreoletti
Paolo Bano
Maurizio Colombo
Luciano Dalla Via
Federico Faccio
Raffaele Marcolli
Emanuele Marin.


Del Coordinamento locale fanno parte anche i consiglieri comunali e gli amministratori eletti che hanno preso parte alle primarie del PD.

Ringraziamo tutti i cittadini che hanno partecipato alle primarie e a coloro che vorranno dare il loro contributo.

In data 5 febbraio il Coordinamento cittadino provvedera’ ad eleggere il portavoce.