sabato 28 luglio 2007

A lezione dai classici

Sembrerà un paradosso ma forse per una politica nuova è necessario tornare alle origini. Per gli antichi Greci l'esercizio dell'attività politica era la la più grande virtù umana: era (ed è) la sintesi di tutto il sapere. Il fine ultimo della politica era quello di determinare le migliori condizioni possibili per raggiungere il bene di tutta la comunità. Forse abbiamo da imparare da Platone e Aristotele...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è affatto un paradosso rifarsi ai grandi maestri e alle grande idee del passato: solo l'ignoranza -al contrario - può far pensare che se ne possa fare a meno. Il risultato è una sterile antipolitica (di cui in questi anni l'Italia ha fatto una vera scorpacciata), un affidarsi agli istinti, alla pancia delle persone, inseguendo l'obbiettivo infruttuoso di soddisfare i bisogni momentanei.
Ancorarsi alle grandi idee del passato, quelle per intenderci su cui l'umanità ha costruito il progresso degli ultimi due millenni, è un obbiettivo ambizioso e un ottimo metodo di lavoro.

Anonimo ha detto...

Ma se non sbaglio Platone sostiene un governo "aristocratico" e critica la democrazia. Come si può rifarsi ad una tale politica?

Anonimo ha detto...

Ha fatto anche di peggio! Nel suo "La Repubblica" giunge a delle conclusioni a dir poco criminali! Inoltre diegna uno Stato totalmente irrealizzabile e fuori da ogni modernità.